sabato 21 gennaio 2017

Le nostre ferie - Parte 4: Caxias do Sul (Rio Grande do Sul)

Cari lettori,

lasciata Foz do Iguaçu, dopo poco più di 800 chilometri io e Renato siamo finalmente giunti in terra gaúcha, nello stato del Rio Grande do Sul che tanto volevo conoscere!!!

Alcune parti del percorso da Foz do Iguaçu a Caxias do Sul prevedevano il pagamento di pedaggio, abbiamo speso 38,80 reais in totale. Purtroppo le tratte senza pedaggio erano in condizioni pessime e questo ci ha causato alcuni inconvenienti con la macchina, ahimè.

Siamo arrivati proprio all'ora del tramonto, e questo ci ha permesso di iniziare fin da subito ad ammirare le bellezze della Serra Gaúcha. Giovani mi aveva consigliato vivamente una breve sosta al Belvedere do Espigão, tra Veranópolis e Bento Gonçalves, ed il paesaggio era veramente mozzafiato!


Belvedere do Espigão tra Veranópolis e Bento Gonçalves
Dal Belvedere si ha una vista privilegiata e a 360 gradi della Vale do Rio das Antas: si tratta di una gola formatasi tra le montagne, all'interno della quale scorre il fiume Anta (la parola Anta significa Tapiro in portoghese). Il panorama è davvero sorprendente e mostra una regione totalmente diversa dal resto del Brasile.




Vale do Rio das Antas
Il ponte Ernesto Dorneles, uno dei ponti sospesi ad archi paralleli più grandi al mondo e conosciuto come Ponte do Rio das Antas, attraversa il fiume. Ha una lunghezza di 287,7 metri e 46 metri di altezza.
Ponte do Rio das Antas
Siamo arrivati in tarda serata a Caxias do Sul, a causa dei lavori in corso, del traffico e delle condizioni non proprio ottimali della strada. Tra l'altro, come se ciò non bastasse, a 30 chilometri dalla città siamo stati fermati dalla Polícia Rodoviária Federal che, vista la macchina bella carica, ha deciso di controllare tutto nei minimi dettagli. Intanto Giovani ci aspettava per riceverci nella sua casa e per poi andare a mangiare una pizza con i suoi studenti del corso di italiano...

L'arrivo è stato emozionante: conoscere Giovani e sua moglie Andréia è stato davvero un piacere, eravamo così lontani da Vilhena eppure ci siamo sentiti a casa. Io e Giovani non ci eravamo mai visti di persona, eppure tutto sembrava così naturale e spontaneo!

Giusto il tempo di conoscere la casa, i gatti (Nina e Fred) e di fare una doccia, e già eravamo pronti per la nostra cena di gruppo. Abbiamo mangiato un'ottima pizza alla pizzeria "Gigetto"(la presenza italiana in questa regione si nota ovunque).


La gatta Nina
Il gatto Fred
Una delle cene italiane a casa di Giovani e Andréia
Il giorno successivo, siccome eravamo ancora parecchio stanchi e Giovani aveva un po' di tempo libero per stare con noi, ci siamo fatti un bel giro alla scoperta di Caxias do Sul (la seconda città più popolosa delo stato dopo la capitale Porto Alegre, con una popolazione di quasi 500 mila abitanti). La prima tappa è stata la Casa de Pedra, che fu costruita da un migrante italiano nel secolo XIX e che oggi è un museo, dove è possibile rivivere attraverso oggetti d'epoca e ambienti conservati la vita quotidiana di quei tempi.




L'uva è ovunque da queste parti...


Museo Casa de Pedra













Io, Renato e Giovani
Un albero di pesche in versione brasiliana
Ed anche un albero di fichi...
All'uscita della Casa de Pedra, il reporter di una radio locale, la Rádio Gaúcha Serra 102.7 FM, incuriosito dal nostro viaggio, ci ha intervistati ed il giorno successivo siamo andati in onda durante un programma in cui si parlava proprio del flusso di turisti a Caxias



Dopo la Casa de Pedra, è stata la volta della Praça Dante Alighieri dove, oltre alla bella cattedrale di Santa Teresa d'Avila, troviamo un monumento in onore del nostro poeta Dante Alighieri nonché una statua di Beatrice seduta su una panchina.
Praça Dante Alighieri in centro a Caxias do Sul
Statua di Beatrice
Monumento di Dante

Verso la cattedrale




Poco distante, la chiesa di São Pelegrino, che è davvero molto bella, più della cattedrale, sia fuori che dentro.


São Pelegrino








Nel pomeriggio, siamo andati a visitare l'azienda vinicola Casa Perini a Forqueta, una frazione di Caxias do Sul. Qui abbiamo pagato un ingresso di 20,00 reais a persona per conoscere l'azienda e degustare alcuni vini, spumanti e succo d'uva integrale (che è una vera prelibatezza da queste parti!). Metà del valore dell'ingresso poteva essere speso nell'acquisto di prodotti.





Vigneti a perdita d'occhio...












Degustazione

Cin cin!






Sulla via del ritorno verso casa di Giovani, abbiamo fatto una sosta per visitare il Museu Municipal da Uva e do Vinho Primo Slomp, annesso alla Cooperativa Vitivinícula di Forqueta, una cooperativa storica della città. Anche qui abbiamo degustato alcuni vini e liquori. L'ingresso è gratuito.


















La macchina dei miei sogni alcolici...




Presso la cooperativa abbiamo comprato un ottimo vino liquoroso moscato, dal sapore simile al marsala.



Giovani invece ha comprato un fiasco da 5 litri di vino rosso da tavola, buono ed economico, ma l'acquisto si è poi rivelato fatale. 

Arrivati a Caxias siamo passati a comprare degli ingredienti per la nostra cena italiana (una delle tante) al supermercato Zaffari (una grande catena di supermercati presente in tutto il Rio Grande do Sul). Finita la spesa siamo tornati al parcheggio e quando Giovani ha aperto la sua macchina si è sentito un forte odore di vino. Abbiamo pensato che fosse normale, c'era parecchio vino in macchina, faceva caldo e la macchina era rimasta chiusa per un po' di tempo. Strada facendo però, ci siamo resi conto che la damigiana si era incredibilmente rotta e il vino stava pian piano scorrendo sul tappetino della macchina.

Ovviamente ci siamo subito fermati. Il vino era fuoriuscito completamente, così abbiamo buttato il fiasco rotto e la busta che lo conteneva. Abbiamo sollevato il tappetino con cura, per eliminare l'eccesso di liquido, ma il disastro era già stato fatto! Il vino era ovunque e più che in macchina sembrava di stare all'interno di una botte in fase di fermentazione, siamo arrivati a casa praticamente ubriachi. 

Con l'aiuto della mamma di Giovani abbiamo lavato tutto per bene, ma l'odore non accennava a svanire. Non so se dopo un lavaggio più profondo ed il passaggio di tanta aria il problema sia stato finalmente risolto...devo chiedere a Giovani qual è stato l'epilogo di questa nostra avventura alcolica!



Arrivederci alla prossima tappa!!!


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